Il Medioevo a Gonnesa: dal Giudicato di Cagliari all'invasione aragonese
Il Medioevo di Gonnesa, all'epoca detta Conesa, spazia dal Giudicato di Cagliari ai pisani fino alla prosperità degli aragonesi. Con l'inizio del Quattrocento, però, si assiste al progressivo spopolamento e alla concessione in feudo al visconte Gessa
La storia di Gonnesa durante l’Alto Medioevoè immersa nel mistero, vista la scarsità di fonti ad oggi disponibili. Ciò che si conosce per certo, però, è che dopo l’anno 1000 l’area, conosciuta con il nome di Conesa, era abitata sotto forma di domus, ovvero una serie di comunità rurali amministrate da un giudice, parte integrante della curatoria di Cixerri nel Giudicato di Cagliari. Una notevole testimonianza di questo periodo è lachiesetta romanica dedicata a Santa Maria di Flumentepido, databile tra il XI e il XIII secolo.
Nel 1258 Gonnesa entrò a far parte dello stato di Ugolino Della Gherardesca, conte dei Donoratico, ma in seguito a una serie di aspre lotte passò sotto l'amministrazione della Repubblica di Pisa. Soltanto con l’arrivo degli aragonesi all’inizio del Trecento, Gonnesa conobbe un periodo di relativa prosperità grazie a un governo centralizzato che permise lo sviluppo di attività minerarie ed agro-pastorali. Tale epoca di stabilità non era comunque destinata a durare e, già negli ultimi decenni del XIV secolo, ebbe inizio un progressivo declino demografico ed economico.
Le cronache raccontano di come l’abitato, martoriato dalle pestilenze e dalle incursioni piratesche, risultasse completamente spopolatoe in rovina nel 1421, data della costituzione della contea di Flumini Major e della concessione in feudo al visconte Gessa. Tale situazione di degrado si protrarrà per secoli, fino alla fine del Settecento, quando la situazione storico-politico-economica di Gonnesa subirà un significativo mutamento. Ma questa è tutta un’altra storia.